giovedì 6 marzo 2014

mercoledì 5 marzo 2014

Il fascismo visto da Montanelli


1. Quanti Mussolini ci sono stati secondo Montanelli? 2. Come sono stati i governi di coalizione dopo la prima guerra mondiale? 3. Che cos'è stata la milizia fascista? 4. Chi chiamò al governo Mussolini? 5. La riforma scolastica a chi venne affidata dal governo Mussolini? 6. Quanto durò la tappa del primo Mussolini?

faccetta nera

sabato 1 marzo 2014

La quercia del Gianicolo




Quell'antico tronco d'albero che si vede ancor oggi sul Gianicolo a Roma, secco, morto, corroso e ormai quasi informe, tenuto su da un muricciolo dentro il quale è stato murato acciocché non cada o non possa farsene legna da ardere, si chiama la quercia del Tasso perché, avverte una lapide, Torquato Tasso andava a sedervisi sotto, quand'essa era frondosa. Anche a quei tempi la chiamavano così. Fin qui niente di nuovo. Lo sanno tutti e lo dicono le guide. Meno noto è che, poco lungi da essa, c'era, ai tempi del grande e infelice poeta, un'altra quercia fra le cui radici abitava uno di quegli animaletti del genere dei plantigradi, detti tassi. Un caso. Ma a cagione di esso si parlava della quercia del Tasso con la "t" maiuscola e della quercia del tasso con la "t" minuscola. In verità c'era anche un tasso nella quercia del Tasso e questo animaletto, per distinguerlo dall'altro, lo chiamavano il tasso della quercia del Tasso. Alcuni credevano che appartenesse al poeta, perciò lo chiamavano "il tasso del Tasso"; e l'albero era detto "la quercia del tasso del Tasso" da alcuni, e "la quercia del Tasso del tasso" da altri. Siccome c'era un altro Tasso (Bernardo, padre di Torquato, poeta anch'egli), il quale andava a mettersi sotto un olmo, il popolino diceva: "È il Tasso dell'olmo o il Tasso della quercia?". Così poi, quando si sentiva dire "il Tasso della quercia" qualcuno domandava: "Di quale quercia?". "Della quercia del Tasso." E dell'animaletto di cui sopra, ch'era stato donato al poeta in omaggio al suo nome, si disse: "il tasso del Tasso della quercia del Tasso". Poi c'era la guercia del Tasso: una poverina con un occhio storto, che s'era dedicata al poeta e perciò era detta "la guercia del Tasso della quercia", per distinguerla da un'altra guercia che s'era dedicata al Tasso dell'olmo (perché c'era un grande antagonismo fra i due). Ella andava a sedersi sotto una quercia poco distante da quella del suo principale e perciò detta: "la quercia della guercia del Tasso"; mentre quella del Tasso era detta: "la quercia del Tasso della guercia": qualche volta si vide anche la guercia del Tasso sotto la quercia del Tasso. Qualcuno più brevemente diceva: "la quercia della guercia" o "la guercia della quercia". Poi, sapete com'è la gente, si parlò anche del Tasso della guercia della quercia; e, quando lui si metteva sotto l'albero di lei, si alluse al Tasso della quercia della guercia. Ora voi vorrete sapere se anche nella quercia della guercia vivesse uno di quegli animaletti detti tassi. Viveva. E lo chiamarono: "il tasso della quercia della guercia del Tasso", mentre l'albero era detto: "la quercia del tasso della guercia del Tasso" e lei: "la guercia del Tasso della quercia del tasso". Successivamente Torquato cambiò albero: si trasferì (capriccio di poeta) sotto un tasso (albero delle Alpi), che per un certo tempo fu detto: "il tasso del Tasso". Anche il piccolo quadrupede del genere degli orsi lo seguì fedelmente, e durante il tempo in cui essi stettero sotto il nuovo albero, l'animaletto venne indicato come: "il tasso del tasso del Tasso". Quanto a Bernardo, non potendo trasferirsi all'ombra d'un tasso perché non ce n'erano a portata di mano, si spostò accanto a un tasso barbasso (nota pianta, detta pure verbasco), che fu chiamato da allora: "il tasso barbasso del Tasso"; e Bernardo fu chiamato: "il Tasso del tasso barbasso", per distinguerlo dal Tasso del tasso. Quanto al piccolo tasso di Bernardo, questi lo volle con sé, quindi da allora quell'animaletto fu indicato da alcuni come: il tasso del Tasso del tasso barbasso, per distinguerlo dal tasso del Tasso del tasso; da altri come il tasso del tasso barbasso del Tasso, per distinguerlo dal tasso del tasso del Tasso. Il comune di Roma voleva che i due poeti pagassero qualcosa per la sosta delle bestiole sotto gli alberi, ma fu difficile stabilire il tasso da pagare; cioè il tasso del tasso del tasso del Tasso e il tasso del tasso del tasso barbasso del Tasso.

Le barzellette su Totti

giovedì 27 febbraio 2014

Club di lettura (IV sessione)



Per la quarta sessione del club di lettura che si terrà il 22 maggio, sul libro Marcovaldo, di Italo Calvino, i ruoli saranno assegnati nella seguente maniera:

BIGINO = 2 racconti ciascuno + un terzo che dovranno leggere solo Emi e José 
TRECCANI= Julia
LEADER = Juan Carlos
GUARDIANI DEI PARAGRAFI = Dionís e Miguel Ángel
COLLEGAMENTO = Cristina
ADDETTO CULTURALE =Inma

I racconti, per il ruolo Bigino sono assegnati in quest'ordine:

Funghi in città
Emi
La villeggiatura in panchina
Inma
Il piccione comunale
Julia
La città smarrita nella neve
María José
La cura delle vespe
Cristina
Un sabato di sole, sabbia e sonno
Dionís
La pietanziera
Miguel Ángel
Il bosco sull'autostrada
Juan Carlos
L'aria buona
José

Un viaggio con le mucche
Emi
Il coniglio velenoso
Inma
La fermata sbagliata
Julia
Dov'è più azzurro il fiume
María José
Luna e gnac
Cristina
La pioggia e le foglie
Dionís
Marcovaldo al supermarket
Juan Carlos
Fumo, vento e bolle di sapone
Miguel Ángel
La città tutta per lui
José
Il giardino dei gatti ostinati
José
I figli di Babbo Natale
Emi